Cosa fa un Costellatore Familiare?

  1. LA FORMAZIONE
  2. COSA FA UN COSTELLATORE
  3. IL RUOLO DEL CLIENTE
  4. LA MIA ESPERIENZA

“Lasciare significa: lasciare che per un po’ le cose seguano il loro corso, che si muovano liberamente senza il nostro intervento, finché la direzione del loro movimento non si mostri spontaneamente.”

Bert Hellinger

Quello del costellatore è un ruolo molto delicato che richiede una seria preparazione non solo tecnica e teorica ma soprattutto di introspezione, empatia, comprensione, e di esperienza di vita.

LA FORMAZIONE

La formazione di un serio costellatore richiede anni di studio e di pratica e non termina mai, è un percorso continuo di crescita e di vita. Personalmente è dal 2007 che lavoro su di me con questo metodo e dal 2016 che studio da costellatore e ritengo in tutta sincerità di essere solo all’inizio di questo straordinario percorso.

Esistono in Italia varie scuole di alto livello per la formazione di costellatori, ma il punto di riferimento più alto e autorevole è rappresentato dalla Hellinger Schule fondata da Bert Hellinger: questa scuola internazionale rappresenta la fonte diretta da cui sono nate le costellazioni familiari e spirituali. 

bonsai cresciuto in mezzo a un lago

Photo by Faye Cornish on Unsplash

COSA FA UN COSTELLATORE

Per quanto riguarda la modalità pratica di lavoro del costellatore ti rimando all’articolo COSA SONO LE COSTELLAZIONI FAMILIARI.

Il ruolo del costellatore è quello di accompagnare il cliente in questo straordinario viaggio, ho usato la parola “accompagnare” perché più che condurre “facilita”.

Di fondamentale importanza è che il costellatore esca da pregiudizi e verità preconfezionate e che si apra a ciò che si manifesta nella costellazione.

Interpretare una costellazione familiare è infatti  una sinergia fra gli studi e l’esperienza del costellatore e la sua intuizione che nasce dal vuoto interiore della meditazione e della contemplazione. 

Il lavoro centrale del costellatore è quello di cogliere prima di tutto nel cliente e successivamente nei movimenti e nelle scene che emergono dalla costellazione i legami inconsci, gli irretimenti, gli eventi che potrebbero legare membri del sistema familiare e determinare problemi, blocchi, sintomi che si manifestano nel presente.

Compito del costellatore, dopo avere colto questi particolari grazie alla propria visione, al proprio intuito e alla propria esperienza, è quello di aiutare il cliente a comprendere e a fare tesoro di ciò che è arrivato, a vedere ciò che è e a stare semplicemente di fronte a tutto questo. 

donna guarda il cielo stellato puntandolo con una torcia

photo by Iman Behdani

In questa fase il facilitatore può suggerire al cliente delle frasi o dei piccoli movimenti che possano aiutare la riarmonizzazione del sistema e il fluire della scena. Spesso questa fase può prevedere la reinclusione amorevole nel sistema di qualche “escluso” del passato.

Nonostante la singola costellazione sia in sé un’esperienza completa, esauriente, in grado di svolgere la propria funzione senza grandi spiegazioni, Il costellatore ha anche la funzione di spiegare come utilizzare le immagini e le informazioni arrivate nel periodo successivo alla costellazione e di come metterla a frutto nel migliore dei modi. In questo senso il costellatore può rendersi disponibile anche nel periodo successivo alla costellazione per un confronto riguardo eventuali dubbi o problematiche che possano emergere in seguito alla costellazione.

E’ comunque il cliente che decide liberamente prima di tutto se accogliere ciò che arriva dalla costellazione e poi come cogliere i frutti di questa esperienza. 

Il costellatore in sintesi accompagna il cliente, è al suo fianco in ogni momento e in ogni passaggio della costellazione, fianco a fianco, gli fornisce  gli strumenti per comprenderla e viverla fino in fondo.

uomo guarda il cielo con una lampada in mano

photo by Severin Hoin on unsplash

IL RUOLO DEL CLIENTE

A chi desidera mettere in scena la propria costellazione è richiesto normalmente di definire in modo sintetico il tema, il problema o il sintomo che vuole far mettere in scena. 

Questa fase è molto importante e può accadere che una costellazione non venga messa in scena se il cliente non formula una richiesta comprensibile e centrata. La richiesta così espressa rappresenta l’intento, la domanda di aiuto che polarizza tutto il lavoro, per questo è bene formularla in modo chiaro sintetico e spoglia di pretese “egoiche”. 

Il cliente in ogni momento può decidere se interrompere la costellazione se questa è difficile da sostenere per lui (leggi le costellazioni non sono per tutti) e può decidere liberamente se consentire i suggerimenti del facilitatore o no.

Non vi è nulla di obbligatorio nell’esperienza delle costellazioni se non il giusto raccoglimento, il rispetto, la presenza e la serietà da parte di tutti i partecipanti.

Come potrai capire decidere di fare una costellazione è un atto di responsabilità nei confronti della propria vita, significa aprirsi a un viaggio esplorativo e trasformante nel proprio inconscio in grado di dare veramente nuove prospettive e nuovi punti di vista evolutivi, è quindi fondamentale non solo il ruolo del costellatore ma anche l’atteggiamento e il ruolo di chi richiede la costellazione e di chi vi partecipa.

Di fondamentale importanza è anche quindi la gestione del gruppo da parte del costellatore e il tipo di istruzioni che egli da ai partecipanti.

 

LA MIA ESPERIENZA

Dal piccolo della mia esperienza confermo che condurre una costellazione familiare è prima di tutto un atto di osservazione, contemplazione, apertura a verso qualcosa di infinitamente grande. La responsabilità di questo ruolo richiede un continuo studio, confronto, formazione e lavoro su di sé. Detto questo, nel momento della conduzione è necessario spogliarsi di tutto ciò che si sa e in cui si crede e vedere semplicemente ciò che si manifesta. Annullando me stesso, le mie aspettative, la mia ansia da prestazione tutto accade e io devo prenderne coscienza.

Il costellatore è un semplice mezzo e più riesce a rendersi “vuoto” del proprio ego più diventa un mezzo utile.

A questo punto mi chiederai: Davide ma perché hai deciso di svolgere l’attività di costellatore e farla diventare il centro della tua vita?

La risposta è molto semplice: nulla mi ha aiutato e fatto crescere più delle costellazioni familiari nella mia vita e sono profondamente riconoscente a questo metodo e ai costellatori che mi hanno accompagnato in questo percorso. Quando mi rendo conto di potere essere a mia volta un mezzo di aiuto alla vita mettendomi al servizio come costellatore e di potere crescere come persona grazie a questo ruolo, sono consapevole che non potrei desiderare niente di meglio, questo é per me, ora, il lavoro più entusiasmante al mondo.

grane albero con radici esposte

photo by Jeremy Bishop on unsplash

Bibliografia consigliata

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