I diversi livelli di coscienza nelle costellazioni familiari

I diversi livelli di coscienza: un a geniale intuizione

Il concetto che diversi livelli di coscienza possano coesistere nell’animo umano nacque da una intuizione a dir poco geniale di Bert Hellinger, il padre delle costellazioni familiari.

Hellinger si chiese come fosse possibile che gli uomini potessero compiere azioni terribili in buona coscienza e azioni buone e altruiste in cattiva coscienza. Inoltre le stesse azioni possono essere considerate da un gruppo, una famiglia, una etnia come “buone”, mentre da un’altra “cattive”.

Il punto focale della questione era quindi:

perché un’azione è buona o cattiva in base a chi la giudica? Da cosa dipende questa relatività?

Hellinger comprese che ognuno di noi può sperimentare diversi livelli di coscienza. Tutto dipende, quindi, da quale livello di coscienza si osserva la realtà e si agisce. In base a questo livello potremo sentire la coscienza sporca o pulita in relazione a un’azione che compiamo.

In particolare Hellinger individuò tre diversi livelli di coscienza che possiamo sperimentare nella nostra vita.

immagine in bianco e nero del filo spinato e torretta di guardia di un campo di concentramento: è possibile compiere crimini orrendi con la coscienza pulita in base ai diversi livelli di coscienza da cui si opera
Photo by Marcin Czerniawski on unsplash

I tre livelli di coscienza

La coscienza individuale

Il primo livello di coscienza, di cui facciamo esperienza fin da bambini, è quella individuale, quella del singolo. 

Si tratta di un livello di coscienza legata alla necessità atavica di sopravvivere grazie all’appartenenza a un gruppo. Quando nasciamo, infatti, tutti noi proviamo una fortissima necessità di appartenere a un gruppo al fine di sopravvivere. Questo livello di coscienza deriva dal nostro cervello rettile e per questo motivo si esprime come un bisogno fondamentale. 

La frase interiore che domina la coscienza individuale è:

“Se appartengo al branco sopravvivo, se vengo escluso dal branco muoio”

La coscienza individuale agisce quindi come un allarme quando percepisce che stiamo andando contro le regole del branco di appartenenza. 

Per fare un esempio questo livello riguarda le regole dateci dai nostri genitori, dalla nostra famiglia e dalla cultura alla quale apparteniamo. 

Se facessi parte di una famiglia dai forti dettami morali, per esempio, nel caso dovessi rubare qualcosa mi sentirei fortemente in colpa.

Nel caso, invece, nascessi in una famiglia di ladri e non rubassi qualcosa nel momento in cui ne avessi l’opportunità, mi sentirei stupido.

Partendo da una diversa estrazione culturale del branco di appartenenza, la stessa azione, il rubare, viene percepito in maniera opposta.

Dal livello di coscienza individuale è possibile compiere azioni come uccidere, rubare, torturare con la “coscienza a posto” se ciò è buono per il mio gruppo di appartenenza.

La Coscienza Collettiva o sistemica

Questo secondo diverso livello di coscienza non è evidente e percepibile come il primo. Si tratta di un livello nascosto, inconscio.

Su questo piano non è più così importante, come nel precedente, l’individuo. In questo caso, infatti, l’individuo è inconsciamente disposto a sacrificarsi per riportare equilibrio o giustizia nel sistema o gruppo familiare a cui appartiene.

Dal livello di coscienza collettivo si ha una percezione subcosciente delle ingiustizie, dei disequilibri e disarmonia che fanno parte del passato del proprio albero genealogico.

La persona, così, per sentirsi interiormente “innocente” si sacrifica riportando in scena le problematiche, i drammi, le esclusioni del passato. 

Questa coscienza non distingue fra bene e male, e si muove in particolare a favore degli esclusi. Essa non può tollerare nessuna esclusione avvenuta nel passato e agisce per “compensazione arcaica”. Nel gergo delle costellazioni familiari questa forma di sacrificio o compensazione viene definita “irretimento”.

Ciò che muove l’irretimento viene definito come “amore cieco”, nel senso che il discendente è mosso da un amore inconscio verso un avo che spesso non ha mai conosciuto o che non sa neanche che sia esistito.

Gli esempi 

Per fare un esempio, se nella famiglia di un uomo la linea maschile ha sempre svolto lavori umili e faticosi, anche lui si sentirà interiormente vocato a faticare e a sacrificarsi nel lavoro. Razionalmente lo percepirà come un problema da risolvere, ma difficilmente riuscirà a uscirne perché faticando, soffrendo e guadagnando poco sentirà un forte senso di innocenza e di correttezza nel confronti del proprio sistema.

Un secondo esempio può essere quello che riguarda “l’irretimento”. In una costellazione da me condotta di cui puoi leggere a questo link: “La maledizione dei sopravvissuti”

il ramo di una famiglia si era fatta carico della morte di un gruppo di avi durante la prima guerra mondiale. Tutta la famiglia viveva continui fallimenti finanziari e lavorativi. La donna, inoltre, presentava sintomi molto chiari legati al tragico destino degli avi morti per ipotermia.

In questo caso la frase segreta che sottintende il patto d’amore è:

“Caro avo, io ti seguo, lo faccio per te”

Tutto ciò che succede a partire da questo livello non è razionale o logico, tantomeno frutto di scelte consapevoli. Tutto accade in modo simbolico, metaforico ed è possibile comprenderlo attraverso le costellazioni familiari.

La coscienza spirituale

L’ultimo e più elevato dei tre diversi livelli di coscienza è quello spirituale. 

Qui siamo su un piano al di là di qualsiasi ragionamento o pregiudizio umano: il puro piano dello spirito e dell’anima.

Da questo livello tutto appare perfetto così com’è. Vi è una comprensione profonda su come  ogni cosa che succede sia mossa da una incomprensibile forza superiore. 

Su questo piano la frase dominante è:

“Tutto è perfetto”

Per accedere a questo livello è necessario lasciare indietro la mente, i suoi dubbi, i suoi giudizi il suo bisogno di controllo.

Questo è il luogo dove tutto prende un senso.

Grazie a questo livello di coscienza è possibile andare oltre e sciogliere gli irretimenti.

Dal livello di coscienza spirituale possiamo guardare al drammatico destino di un avo e inchinarci di fronte a accettarlo. In questo modo comprendiamo che non vi è nulla da cambiare nel passato né dobbiamo rendere giustizia a nessuno sacrificandoci.

Possiamo comprendere che quel drammatico destino ha fatto parte del progetto di vita dell’anima del nostro avo di cui lei si è fatta carico. Questo progetto, questo destino è quindi sacro e va rispettato come tale.

Il nostro avo e il suo destino sono stati mossi da qualcosa di più grande che non può essere giudicato o messo in discussione dalla nostra piccola mente. 

Ciò che quindi libera noi e tutto l’albero genealogico dall’irretimento con quell’avo è guardare a lui e al suo destino con amore, accettazione e inclusione. 

Nessun avo desidera che qualcuno si intrometta nel suo destino per essere salvato o alleggerito. Quando un discendente si fa carico inconsciamente del destino di un proprio antenato è perché questo  possa essere portato alla luce e accettato per ciò che è riarmonizzando tutto il sistema. In questo modo è possibile spezzare la catena dell’amore cieco che provoca l’irretimento.

bambino senza difficoltà nella vita tiene fra le mani un cuore di carta: l'irretimento nelle costellazioni familiari è visto come un patto di amore
photo by Anna Kolosyuk on unsplash

DESIDERI comprendere se sei fedele a un destino non tuo e scoprire come liberarti da questo patto?

Bibliografia consigliata:

copertina del libro: costellazioni familiari
Iniziazione alle Costellazioni Familiari

Una chiave per la vita - Raffaele Cavaliere

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